Non sarebbe bastata una di quelle navi cargo, che fanno bella mostra di se, nei porti orientali di Shanghai, per contenere tutti i birilli abbattuti dal team del Delirium al Memorial Grossi. Un torneo aperto fino ai tiri di prova e poi sigillato da una delle squadre più forti degli ultimi 20 anni che, già in qualificazione, aveva tracciato un solco invalicabile fra se e gli avversari. 24° titolo in bacheca; record italiano a squadra e di singolo, sulle 6 partite, sfiorato per un nulla e numeri impressionanti. Volendo usare, con accezione amorevole, un termine “romagnolo”, si potrebbe dire che dei quattro moschettieri, Alessandro Santu sia stato il più “sborone”. L’atleta piemontese, in grande stato di forma, anche alla luce dei risultati recenti internazionali, ha infilato una serie da 1.596 birilli, sbagliando (!), di fatto, solo la quinta partita (238). Col format che prevedeva il riporto parziale dei birilli abbattuti in qualificazione, il torneo non ha praticamente avuto più storia ed è stato solo passerella, in attesa di vedere chi sarebbe salito sul podio a far compagnia ai “ragazzi”. Ci sono riuscite due delle quattro formazioni dei Cobra qualificate alla finale, che hanno, comunque, dovuto incassare un passivo di 792 e 814 birilli, rispettivamente. Un dato numerico che, tuttavia, non deve sminuire la loro prova. Nell’altro torneo, infatti, è stata battaglia aperta per le posizioni d’onore, con la formazione di Alessandro Del Carmine (in qualificazione quinta), avanti a quella di coach Brandolini (seconda) di 22 birilli. E gli altri? A questo punto tutti in attesa di sapere, al prossimo torneo, dove andranno quelli del cargo, per poi scegliere rotte diverse … e porti più sicuri!

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