Cala il sipario, in una giornata convulsa, sull’edizione 45 del Grandi Marche. Anche nell’ultima giornata, col titolo già matematicamente assegnato al Caffè Borbone, non sono mancate sorprese in entrambi i gironi. Nel maggiore, la FB, con tanto di fuori programma per un leggero malore di “Peppe” Frasca, ha battuto 4-0 una capolista mentalmente già a … cena e, approfittando della contemporanea sconfitta per 0-4 dello Spicchi d’Autore, contro il fanalino di coda Pub Ten, ha guadagnato il secondo posto. I campioni uscenti della Ricola, pur se con qualche attrito interno, battendo l’Axioma, hanno chiuso al quarto posto. Nel girone play out, invece, sorpasso finale del 1926, a valanga sulla Melluso, che chiude con +2 rispetto all’Old Friends, sconfitto dall’Ottica Pascotto 1-3 ed ancora visibilmente appannato dalle conseguenze disciplinari. Terzo posto per la Caldarelli, mentre in coda si è dovuto ricorrere al totale birilli, per definire un arrivo a tre in volata a quota 19, con la Melluso avanti ad Ottica Pascotto ed Archè. Curiosità, per la serie non vi è due senza tre: dopo le vicissitudini di chiusura stagione anche il podio si è presentato … al contrario con le posizioni “laterali” invertite.

Capita, tante volte, che gli addetti ai lavori di bowling, quali giocatori, dirigenti, proprietari di centro o membri del consiglio federale, si ritrovino a parlare di una delle deficienze (inteso nell’accezione lessicale della parola = mancanza),  che da decenni attanaglia la federazione e a cui sembra arduo porre rimedio, ovvero la crescita numerica e la formazione di un parco giocatori under 18. La stessa scrivente, in un articolo recente, ne aveva trattato il tema, solleticando il lettore sull’occasione che la promozione scolastica offriva da anni di default, attraverso il Progetto Bowling & Scuola. Complessa è la strada che potrebbe permettere a tanti potenziali futuri campioni di avvicinarsi al nostro sport, ma, purtroppo, altrettanto complessa è, anche, la strada da percorrere affinchè quei pochi che vi sono già (21 qualificati al campionato italiano) non si scoraggino, lasciando prima del tempo le piste. Ecco, quindi, che al di la del risultato agonistico conseguito in pista, a Roma, da parte di Giulia Carlotto dell’AS 2000, di Leonardo Zingales del X Centric, di Mario Del Gaudio dei Killer Pins, di Matteo Lacchini e Rebecca Mazzanti, entrambi del Roma Tiam, ci corre l’obbligo di sottolineare la vittoria “morale” non tanto di un’atleta, quanto di un’Associazione, ovvero il vero cuore pulsante del nostro movimento agonistico. Ecco allora che un ideale medaglia d’oro andrebbe conferita, senza piaggeria alcuna, alla S.S. Lazio e suoi dirigenti che, con un intervento concreto e spontaneo, previo consultazione “morale” con gli interessati, ha permesso al giovane Davide Oliveri, atleta siciliano, fascia 12-14 anni, del Bowling & Games di Palermo, di sopperire ad una scomoda logistica, quale quella isolana, abbinata ad una definizione tardiva della sede di gara. Martino Pota, che da anni si impegna coi ragazzi, siano essi disabili, con il programma degli special olympics, piuttosto che studenti o giovani alle prese con realtà sociali critiche, per usare un eufemismo, già in passato aveva caldeggiato l’ipotesi, forse neanche tanto bislacca, di prevedere una sorta di accordo preventivo e vincolante, coi centri bowling, per poter definire, con largo termine, le sedi di gara dei campionati italiani, a tutti i livelli. Vien da se, infatti, che in un paese come l’Italia, dove anche arrivare a Bologna richiede un impegno non indifferente, conoscere con mesi di anticipo le sedi di gara permetterebbe di programmare il proprio viaggio, approfittando di tariffe vantaggiose. Ma questi sono argomenti da trattare in altra sede. Per adesso ci godiamo questo momento che, siamo sicuri, avrà infuso nuovo entusiasmo nel ragazzo e fatto comprendere che tutti gli ostacoli, se si vuole, possono essere superati.

Un Alessandro Martino in versione schiaccia sassi, domina e vince la finale del singolo che vedeva scendere in pista i migliori rappresentanti di ciascuna squadra. A dir il vero la classifica, per la Ricola, aveva determinato la presenza della Guglielmo, che ha, alla fine, rinunciato a favore del compagno. Il forte mancino casertano ha chiuso le sei partite previste a 1.425 birilli, precedendo la rappresentante della Caldarelli, Maria Rosaria Matrullo (1.380). Terzo posto per uno dei favoriti, Raffaele Formisano del Caffè Borbone (1.352). Rimasto a lungo nella scia del vincitore, l’ariete della squadra neo campione del Grandi Marche ha pagato dazio nella terza frazione (187). Un passo falso costato caro. Ottima prestazione, in rimonta, anche per Bruno De Prà della Melluso (1.312), che, partito a rallentatore, ha saputo riprendere la corsa arrivando a sfiorare il podio (-40). A seguire in classifica, poi, Gifuni di Archè (1.272), Santamaria dell’Old Friends (1.239), Zazzera del 1926 (1.233), Tesone della FB (1.232), Mola dell’Axioma (1.222), Migliaccio dello Spicchi d’Autore (1.190), Esposito della Ottica Pascotto (1.143) e Gragnaniello del Pub Ten (1.078).

In merito alla segnalazione, pervenuta da più parti, anche se non in forma scritta, relativa alla posizione dell’atleta Antonio Polimeno, tesserato con la formazione Old Friends, in merito alla sua collocazione in fascia errata, l’Organizzazione, dopo verifica dei dati in proprio possesso, espone quanto segue: a) eventuali contestazioni relative a punteggio, handicap o divisa di gioco non regolamentare devono essere sottoposte in maniera contestuale all’Organizzazione o comunque, al pari delle manifestazioni ufficiali, entro le 24 ore successive alla chiusura della giornata in questione ; b) i Capitani, che spesso si arrogano il diritto di poter intervenire nella gestione del torneo, frutto di un retaggio del passato, hanno, di conseguenza, anche obbligo morale di verificare la veridicità di quanto riportato nel foglio score a loro consegnato ad inizio giornata, ivi incluso handicap dei giocatori; c) la squadra, col giocatore schierato, relativamente agli incontri con formazioni componenti il medesimo girone finale, ha incontrato 4 volte la Melluso ed Archè, 3 volte il 1926 e Caldarelli, 2 volte l’Ottica Pascotto senza che alcuno chiedesse delucidazioni; c) non è possibile, a nessun titolo, poter riscrivere i risultati acquisiti in maniera retroattiva e relativi, non solo alla fase finale ancora in atto, ma addirittura a parte della prima fase del girone andata e a quella del girone di ritorno, essendo l’errore perdurante dal giorno 8 Gennaio c.a. e corrispondente alla nona giornata assoluta del torneo. Ciò predetto, e a solo titolo di curiosità, la scrivente ha riveduto tutte e 23 le giornate disputate ed in nessun caso il bonus aggiuntivo, non spettante, è risultato determinante ai fini del punteggio. Resta libertà dei singoli, ove ne sussistano i presupposti, trarre giudizi personali circa la condotta morale del giocatore e relativi comportamenti futuri da adottare. Tuttavia, l’Organizzazione, rifacendosi ad un regolamento passato, che prevedeva delle sanzioni per squadra e/o giocatori colpevoli di condotta anti sportiva, ritenendo, a giusta ragione, che vi siano i presupposti per applicare tali sanzioni, in maniera insindacabile e senza possibilità di appello determina l’esclusione dalla finale del singolo dell’atleta in questione oltre ad una giornata di squalifica da scontarsi nell’ultima di campionato, riservandosi, inoltre, di ammettere lo stesso alla prossima edizione e una penalità di 4 punti, ovvero il massimo della pena prevista nel caso, alla formazione Old Friends, per responsabilità oggettiva nella sua condotta superficiale nel non notare e/o far notare l’anomalia nel corso delle 23 giornate di gara disputate. Si invitano tutti gli interessati a dar massimo risalto alla news.

In un finale di stagione fitto di polemiche, Caffè Borbone ed Old Friends si aggiudicano i rispettivi gironi, con una giornata di anticipo. La squadra di Armando Oliva, battendo la Ricola 4-0, ha chiuso con un vantaggio di ben 9 punti sullo Spicchi d’Autore, fermato sul pari dalla FB nello scontro diretto per il secondo posto. Vittoria agevole anche per l’Axioma, sui resti del Pub Ten, che sale addirittura al quarto posto, scavalcando una Ricola alla sua peggior stagione da anni. Nel girone B, l’Old Friends, pur perdendo contro Caldarelli, chiude la stagione con 5 punti di vantaggio e si aggiudica il girone di consolazione. La squadra in rosa, rinata sul finire d’anno, è a pari punti col 1926 e si giocherà il secondo posto la prossima settimana. Flebili chance di podio anche per la Melluso, svegliatasi tardi. Il destino della squadra di Quaranta non passa solo dalle proprie mani.

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“Ormai siamo rimasti in pochi”; “Ma quanti sono gli iscritti in FISB?”; “Non abbiamo cambi generazionali”. Quante di queste affermazioni o domande, che si voglia, si sono sentite sopra e fuori dalle piste negli ultimi anni. Ed è indiscutibile che uno dei principali problemi, che nessuna amministrazione è riuscita a trattare in maniera veramente concreta e duratura, sia la nostra crescita rasente lo zero. A fronte di tanti giocatori che smettono, per le più disparate ragioni, di giocare, infatti, non riusciamo, dall’altro lato, ad integrare con nuovi atleti, specie di età inferiore ai 20 anni, tanto è vero che la nostra “forza”  juniores è pressochè inesistente, salvo poche isole felici. Eppure, dal 1999, esiste un percorso che, se battuto in maniera costruttiva, potrebbe aprire le porte di un “caveau” dall’inestimabile valore. E’ il bacino della scuola, praticamente il classico … uovo di Colombo. Senza entrare nel merito delle competenze e dei rapporti, fra le parti, susseguitesi nel corso degli anni e dove possano esserci stati meriti e demeriti, piuttosto che colpe e responsabilità, ciò che ci preme è sollecitare, nel brevissimo periodo, tutte le parti a provare a convergere verso un obiettivo comune. Dopo aver mosso i primi passi, in maniera congiunta, a livello nazionale tanti centri bowling, coi loro imprenditori, hanno proseguito quel progetto che ancora oggi vive e mette in pista, a titolo gratuito, ogni anno, migliaia e migliaia di ragazzi, di età compresa fra gli 11 ed i 18 anni. Superficiale sarebbe sottolineare l’impatto che questi numeri potrebbero avere nel fortificare il potere contrattuale dell’organo centrale nelle competenti sedi. Una risorsa inesauribile, che ogni anno, successivo al primo, immetterebbe, con costanza, nuova linfa, in termini numerici, da gestire non come fossero un “limone”, inteso come frutto da spremere, ma piuttosto come una “pianta di limoni”, da curare e far fruttificare, a tutti i livelli, secondo le competenze che, almeno nelle grandi città, già esistono (in termini di tecnici), al fine di accrescere non solo i numeri, diciamo, istituzionali, ma anche quelli attivi. Tutto sommato non si chiede di inventare nulla di nuovo, anche perchè nel bowling ormai quasi tutto è stato già sperimentato, ma riprendere un qualcosa già messo in atto, nel recente passato, magari smussando qualche … spigolo (ad esempio sulla gratuità del tesseramento studentesco) o ricorrendo anche a dei professionisti, interni o esterni che si voglia, nominati o selezionati, ma che abbiano una responsabilità diretta nella gestione di una parte della … res publica. Giusto per dare un’indicazione pratica, il solo Centro Bowling Oltremare, di Napoli (non avendo riscontri precisi dagli altri centri), ha, nell’anno scolastico appena conclusosi, alternato in pista 8.276 ragazzi, fra scuole di grado inferiore e superiore. Pensiamo, quindi, a livello nazionale quale volume potremmo sviluppare, per il primo anno; quali scenari potremmo sottoporre ai nostri potenziali partner; quanti, in termini percentuali, potrebbero essere quelli che, materialmente, potremmo ritrovare in pista in veste di atleta e … cliente. Eh già, perchè troppo spesso sottovalutiamo che il nostro futuro passa anche e soprattutto dalla piena sinergia fra imprenditore privato e federazione. A breve nelle cartolerie di tutto il paese faranno, nuovamente, capolino zaini, quaderni ed astucci, tutti segnali dell’approssimarsi del nuovo anno scolastico. Tocca a noi farci trovare preparati per provare a cogliere … a volo … l’ennesima occasione.

Da 15 anni, l’Associazione Sportiva The Master di Palermo si fa promotrice di una manifestazione che abbatte non solo … birilli, ma anche un immaginario muro di “ignoranza” (intesa nell’accezione propria del termine: come non conoscenza) sulle potenzialità della nostra disciplina come veicolo di aggregazione, cultura e solidarietà. Il centro bowling de La Favorita, i cui vertici societari da sempre sono sensibili a tali manifestazioni, ha appoggiato in pieno il programma presentato da Antonello Amato, Presidente dell’Associazione The Master, e finalizzato a raccogliere dei fondi da destinare alla sede locale dell’A.D.M.O. (Associazione Donatori Midollo Osseo), oltre che a promuoverne, sul territorio, la preziosa attività, messa in opera a favore della comunità. Il format prevedeva due settimane di gara, aperte sia a giocatori tesserati sia agli “open”, divisi per l’occasione in due gironi distinti, al fine di definire due gruppi di 18 giocatori da abbinare, a mezzo sorteggio, per una finale di “integrata”. 228 le giocate complessive registrate che hanno, alla fine, visto prevalere il doppio composto da Fascella ed Armetta, giunti davanti al duo Mancuso – Guzzardo e Corsale – Lo Vetere. Al di là dell’aspetto agonistico va sottolineato il grande impegno profuso da tutti; un impegno che ha permesso, all’Associazione, di poter staccare un “assegno” da 1.600 euro, consegnato nelle mani del Presidente di A.D.M.O. Sicilia, dott La Barbera.

La capolista Caffè Borbone strapazza il Pub Ten e mette più di un piede sul gradino più alto del podio, complici le contemporanee sconfitte di Spicchi d’Autore (1-3 Axioma) ed FB (1-3 Ricola). La squadra di Armando Oliva porta il suo vantaggio a +7, quando mancano 3 giornate al termine. Alle spalle, Ricola ed Axioma cercano di accorciare sulla zona podio, mentre il Pub Ten attende solo la fine del campionato per archiviare una stagione in chiaro scuro. Nel girone B, invece, l’Old Friends stronca i sogni della Melluso, ora fanalino di coda (!), e, come per il Caffè Borbone, ha un piede e mezzo sul gradino più alto del podio. Nonostante gli ultimi risultati, tutto è ancora in gioco: 5 squadre in 4 punti con Caldarelli e 1926, entrambe vincenti per 3-1, a guidare il trenino davanti ad Archè (-3) ed al duo Ottica Pascotto – Melluso (-4).

Doppietta Real Team, alla tappa 500 giocata a Torino, sponda Golden Bowl e dedicata alla memoria del grande “Caffa“. 120 partecipanti e medie decisamente sopra le righe, considerato che, in qualifica, Luigino Oliaro, del Real Team, ha fermato lo score a quota 1.497 e che, per accedere alla semifinale a 16, era necessario un personale di 1.276 birilli. Sulle 96 partite totali, giocate dai primi 16 della classifica, solo 27 sono state sotto i 200 (19 in meno rispetto a Napoli). Nessun 300 è stato realizzato, ma in molti ci sono andati vicino. In linea con i numeri snocciolati per il torneo di Napoli, anche in Piemonte la scena domenicale, di una finale, tuttavia, ben più articolata, è stata ad appannaggio delle categorie maggiori, con 8 giocatori di fascia 1, 6 di fascia 2, 1 di fascia 3 ed 1 sola donna (!). Anche qui una semifinale sprint, ma senza riporto, in attesa di una finale round robin a 8. Davide Spagnoli, dei Cobra, ha subito preso la testa della classifica (927), seguito a ruota dal sempre verde Marco Reviglio (906), del Red & Black, ed il capofila delle qualifiche, Luigino Oliaro (905). Dei primi tre, tuttavia, il solo mancino “azzurro” è riuscito a mantenere il ritmo nel round successivo, che ha visto esclusi Luca Osella (Cobra) e Federico Allegro (Black Panthers) per 4 e 10 birilli, rispettivamente. Nonostante due partite da “279”, tuttavia, Reviglio si è dovuto accontentare del terzo posto, vedendosi preceduto da Bruno Baravaglio di 22 birilli e Luciano Marsero di 11. Il vincitore, classificatosi dodicesimo in qualificazione ed ottavo in semifinale, è stato quello che ha sbagliato meno (1 sola partita sotto i 200), riuscendo a contenere le sfuriate del “compagno” e dell’avversario grazie anche all’handicap.