Il Campionato Italiano di Singolo, da sempre, chiude la stagione agonistica, assegnando il massimo riconoscimento possibile, oltre ad individuare il proprio rappresentante europeo. Una chiusura di stagione, a dir la verità, caratterizzata più da una serie di polemiche che dai birilli abbattuti. Per onestà intellettuale, il campionato italiano è stato solo una delle tante finestre da cui gettare qualche sassolino, a partire dalla decisione sulla doppia sede (Lazio e Veneto) fino ad arrivare a presunti complotti verso i giocatori stessi, senza tralasciare commenti trasversali sulla nazionale ed i suoi possibili rappresentanti (perchè ancora necessitiamo di valutazioni tecniche su chi la debba comporre?). Nel mezzo ci sono stati i numeri: quelli che ci hanno detto che, nel Lazio, per la massima categoria, maschile e femminile, 4 posti sono rimasti vacanti (40 su 44 e 20 su 24 rispettivamente) e che i famosi “papabili” azzurri, di quelli presenti al Campionato, non hanno tenuto in considerazione la portata dei proverbi dei nostri nonni. Eh sì! Chi di noi, infatti, non conosce il detto che … gallina vecchia fa buon brodo? Scherzi a parte, mentre in tanti si lanciavano su possibili pronostici sul vincitore, con Fiorentino, Radi e Celli (padre) quotati al minimo, Antonio Maddaloni de Le Privè, anni 63 (!) ha fatto saltare il banco. Dopo aver girato sui 190 e spiccioli di media le 16 partite di qualificazione, il mancino, padrone di casa, ha sfoderato due prestazioni maiuscole (alla luce delle medie generali): 418 – 334 contro Fiorentino e 394 – 338 contro Celli, per il titolo. Nella massima categoria femminile, vittoria quasi scontata per la siciliana Giada Di Martino, del Crackerjack. Prima in qualificazione a 185 di media, l’azzurra ha liquidato, in un doppio match quasi fotocopia, le due avversarie di turno nel match play: la Cuni Berzi dell’Insurbia 384 – 369, prima, e la padrona di casa, Annalisa Balzano, Flaminia, 383 – 364, poi. Le note più liete, tuttavia, sono giunte da più lontano: dal Veneto per la precisione, dove erano di scena le altre categorie, maschili e femminili. Nella fascia 2 vittoria per Franchini (Astroline) su Bruschi (Strikelander): 402 – 379 il punteggio finale. Nella fascia 3, grandissimo risultato, nel derby siciliano fra Bowling & Games e Crackerjack, per Giusto La Mattina. Primo in qualificazione con un vantaggio di +100 sul secondo, l’atleta palermitano ha dominato anche la semifinale, chiudendola a +60 su Mario Lo Faso, ritrovato, poi, nel match per il titolo: 500 a 442 lo score finale, con tanto di “300” ad incorniciare una prestazione a dir poco perfetta. Cornice perfetta, anche senza il trecento, per Alberto Totaro dell’Insurbia. Primo in qualificazione e secondo in semifinale, Totaro ha controllato agevolmente Carmelo Pandetta del Silver Fox, portando a casa un titolo meritato: 432 – 357 il risultato finale. Per le altre categorie femminili, giornata da “dimenticare” per le atlete campane, giunte, nella fascia 2 e 4, ad un passo dal titolo. Nella prima, la Matrullo, del Mistral, ha dovuto cedere in maniera netta il passo alla Di Pierro, del Primatist, 364 -444! Nella seconda, la Santamaria, Killer Pins, ha completamente staccato la spina nella seconda partita, lasciando via libera alla Triveri, del Black Star, 296 – 315. Nella fascia 3, infine, scalata chiusa con successo per la Anna Santini, del Red & Black. Quinta in qualificazione e quarta in semifinale, la piemontese ha battuto prima di misura la Elisa Primavera (328 – 321) e poi la padrona di casa Sommecal del Castelfranco Veneto 350 – 311.

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