Circa 540 km dividono, in linea d’aria, Roma e Biella, palcoscenici della doppia tappa 500 del Tour Italiano, specialità Tris. Realtà diverse, le due, con esperienze diverse (esordio di specialità per il Lazio; edizione numero 21 per i Piemontesi), numeri diversi (35 formazioni nel Lazio e 52 in Piemonte), medie diverse, anche se per entrambi sopra i 200, ma con un solo filo conduttore: la spensieratezza di puntare il titolo senza il pressing dei “soliti noti”. A Roma si è assistito ad un dominio pressochè locale, con solo 3 formazioni “estere” in grado di imbastire una sorta di blitz. Un’operazione giunta quasi a buon fine, visto che, al termine dei gironi di finale, l’AS Strokers ed il Bc Salerno sono arrivati a giocarsi il podio. I primi si son trovati di fronte la formazione de Le Privè, guidata da un Pier Paolo De Filippi in forma “Champions”. L’atleta romano, reduce dal secondo posto al Campionato Italiano di Doppio, non ha sbagliato praticamente nulla, chiudendo solo due partite, sulle 12 giocate, sotto i 200 (ed in entrambi i casi ininfluenti ai fini del risultato finale). Lo score è stato abbastanza netto (622-584), per il Le Privè, nonostante il giovane Camponesco abbia cercato costantemente di arginare l’avversario. Sconfitta anche per l’altra formazione, diciamo, infiltrata: nel match per il bronzo, infatti, il Bc Salerno è stato sconfitto dalla Flaminia (586-536), pagando dazio, caro ed amaro, per il passaggio a vuoto di Carmine Postiglione (136). A Biella, il blitz è pienamente riuscito al Real Team di Torino, che, in finale, ha messo dietro il Cobra di Alessandro Del Carmine, che aveva dominato le qualificazioni con uno score di 3.919. La formazione piemontese, partita dal quinto posto, ha indubbiamente beneficiato del doppio colpo (277 e 279) assestato da Bruno Baravaglio alla prima e quinta partita di finale. Un allungo energico che le ha permesso di gestire, specie nel finale di gara, un vantaggio importante (+93), mentre il Cobra era impegnato a difendere la propria posizione, la seconda, dall’attacco dei Black Panthers, arrivati ad un passo (-8) dal miracolo. Al di la del passaggio a “vuoto” alla quarta partita (168), sul tabellino finale, infatti, ha finito col pesare il 188, dell’ultima partita, di Graziano Pachera, che ha vanificato lo sforzo dei compagni Allegro (219) e Cecchini (231). Per Pachera, siamo sicuri, grande amarezza, considerato il più che pregevole torneo disputato (1301 e 1190), ma anche grande esperienza per ripartire più forte che mai alla prima occasione.

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