UNO, il voto che diamo a chi contesta in maniera violenta per le strade di ogni città. Un tranquillo week end di sole che poteva vedere i giocatori a spasso per la città in attesa (un tantino troppa) o al termine del proprio turno di gioco. Ed invece si sono ritrovati “prigionieri” del bowling loro malgrado. 2) DUE, i ragazzi in finale con anni 12! Crediamo di essere davanti ad una sorta di record. Uno di quelli che ci piace sapere che si possa battere e migliorare, anche in futuro. I ragazzi in questione appartengono, entrambi, alla neo nata associazione partenopea dei “Killer Pins” e sono Mario Del Gaudio e Giorgio Gragnianiello. Esempio lampante che con impegno si può lavorare per un futuro roseo … anzi azzurro! 3) TRE..ntaTRE le squadre partecipanti (32 nel parallelo ad Asti). Un numero lontano dai fasti del primo decennio del 2000 (con record di 110 squadre), ma sintomatico del fatto che siamo di fronte, finalmente, ad un nuovo corso. La politica federale del consiglio vincitore delle ultime elezioni, infatti, sta incontrando il favore dei giocatori che ritornano in pista in maniera compatta con nuovo entusiasmo. Bravi. 4) QUATTRO + UNO, i giocatori bimani in finale: Moro, Cusumano, Ytson, Ragasa e Del Gaudio. Il nuovo stile “belmontiano” sta prendendo sempre più piede in Italia e a vedere i numeri sta dando anche i suoi frutti. Non siamo qui a discutere sulla bontà o meno del gioco a due mani, ma sorprende l’impatto scenico che lo stesso ha sul pubblico. E se serve anche questo per far appassionare ed avvicinare nuovi tesserati … ben venga. 5) CINQUE, le squadre che, negli ultimi frame della sesta partita di finale, si sono date battaglia, a suon di strike, per conquistare il miglior piazzamento possibile. Col titolo già che bello ed assegnato, assistere a questo duello ha regalato adrenalina e colpi di scena sia in pista sia sugli spalti. 6) SEI, le partite previste in qualificazione ed in finale. Al di la del format del primo step, crediamo si possa lavorare su qualcosa di alternativo per il secondo, oggettivamente sì appassionante, per come è terminato, ma anche troppo lungo. Per la serie … sbagliando si impara. 7) SETTE … dieci, un binomio micidiale nel bowling. Simbolo di uno split che al 99,99% ti lascia fermo al palo per un frame, compromettendo alle volte lo score di una partita o una corsa verso quella perfetta. Oppure, come nel caso degli Indians di Sorrento, incide sullo score finale. Il 7-10 ha fatto capolino ovunque, ma per i partenopei è stata quasi una costante. 8) OTTO, gli strike consecutivi infilati da Salvo Polizzotto, del Bowling & Games, prima di essere fermato da uno split. Al giocatore palermitano, migliore nell’all event con 232 di media, è mancato solo il 300 in un week end da incorniciare e chiuso con un 279! 9) NOVE, i birilli che hanno condannato la Flaminia alla eliminazione dalla finale. 4880-4871 lo score impietoso, che lascia tanto amaro in bocca al team romano, specie in Enrico Maddaloni che, con il suo 1338, aveva mantenuto accese le speranze di qualificazione. 10) DIECI + DIECI, ovvero 20, pari agli anni che son serviti al Bowling & Games per riportare a casa il titolo per la seconda volta. La prima affermazione era arrivata nel 1997. Un’eternità. Il bis è arrivato di autorità e con quasi due partite d’anticipo. Bella prova di forza certo, ma siamo sicuri che preferirebbero vincerne di più abbattendone meno. Vedremo il prossimo anno.

 

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