Emilia Romagna e San Marino ancora una volta centro cruciale di una stagione che volge al termine. Questa volta è toccato alla Coppa Italia celebrare il proprio epilogo, anche se con modalità che hanno lasciato ampi strascichi polemici come vedremo. Il centro Sammarinese del Rose & Bowl ha ospitato le prime due fasce di categoria, con 25 squadre ai nastri di partenza, in lotta per uno dei 12 posti utili per l’accesso alla finale. Con medie non proprio eccelse, il Galeone, ad una manciata di birilli dal par, ha chiuso in testa le qualificazioni, trascinato dai Celli, padre e figlio, con due personali simili: 1266- 1268. La semifinale, giocata con sistema a punti e divisa in due gironi, ha visto primeggiare il Capitolium di Roma, in quello pari, con un vantaggio esiguo (50-46) sui Cobra di Milano, mentre il Galeone ha chiuso con più scioltezza, il dispari, precedendo il Dolmen 59-42. Nella finale per il primo e secondo posto, la differenza l’ha fatta ancora una volta Massimiliano Celli, unico ad andare sopra i 200 in un match decisamente falloso (728-696), mentre per il bronzo, il Cobra ha avuto la meglio sul team pugliese (735-707). A Casalecchio, invece, erano di scena le altre due fasce, con 39 squadre per 12 posti. Qui lo spunto di cronaca non è tanto per i risultati e le medie, tutto sommato in linea con le categorie, quanto per le polemiche sorte in relazione all’operazione di controllo bocce che di fatto ha stravolto, completamente, il verdetto emesso dalle piste. Al di la della reale situazione e dei provvedimenti che andavano presi e che sono stati presi dai giudici preposti, in tal sede, vorremmo soffermarci su due spunti d’analisi: in primis la tempistica di tale operazione, che per essere realmente efficace e “paritaria” per tutti, andrebbe effettuata ad inizio campionato e non a chiusura, ma è un qualcosa che stride con la nostra disponibilità di tempo; in secundis la regolamentazione delle schede bocce, che a parer nostro andrebbero certificate da persona abilitata e non trascritte, pro forma, in loco da ciascun giocatore (con le dovute eccezioni). La fretta, come in questo caso, potrebbe tirare, infatti, brutti scherzi. Resta la delusione, grande, grandissima e totale. Resta quella di chi, nonostante il risultato in pista, si è visto precludere la possibilità di giocarsi il titolo per un’errata trascrizione di numeri e/o lettere, ciò premesso che il resto della boccia fosse regolamentare. Resta quella di chi, a posteriori, ha preso coscienza di essere stato escluso dalla finale si, magari, per proprio demerito, ma preceduto da chi, a termine di regolamento, non ne aveva titolo. Tutto ciò richiederà certo l’attenzione degli organi preposti, ma non deve minimizzare, in alcun modo, il risultato sportivo finale. Un risultato che ha visto una doppietta per il team di Modena, che porta a casa oro ed argento, e il bronzo ottenuto dal Bc Magia, vincente, in maniera netta, sul Galeone (795-630).

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