Edizione numero 48, per il tradizionale torneo a squadra di Bologna, tappa 500 del Tour Italiano, che presentava un inedito format, articolato sulla distanza delle cinque partite. Scelta dettata, forse, dalla necessità di preservare al meglio le condizioni di gioco, ma restiamo (concetto del tutto personale e privo di vena polemica) un tantino perplessi sull’adozione. 44 le squadre, con un trend in linea con la media stagionale, impegnate a guadagnare la miglior posizione possibile, in vista, dopo un primo step di semifinale, dei match play. Medie non eccelse, con solo due squadre, in qualificazione, a superare la soglia dei 200 (Star Wars e Delirium) e tanta “difficoltà”, che ha finito col premiare le squadre più caparbie ed in grado di adattarsi. Anche le fasi finali del tabellone, dai quarti di finale in poi, giusto per intenderci, non hanno offerto score di alto profilo, ma non per questo di minor impatto emotivo: l’A.S. 2001, che ha cercato di far valere il fattore “casa” ha, ad esempio, stroncato la corsa dei favoriti Delirium, imponendosi 848 – 734, prima di cedere, nel turno successivo, con un parziale simile, allo Star Wars di Parma. La formazione dei Cobra di Fanizza (per distinguerla dall’altra qualificata di Brandolini) ha, invece, saputo capitalizzare al meglio ognuno dei tre incontri che l’hanno vista vincente, battendo ai quarti i siciliani del Crackerjack (732-677), i toscani dell’All Star in semifinale (742-706) e gli emiliani dello Star Wars in finale (724-698), tutti score lineari, non brillanti, ma vincenti! E ai fini del palmares e della soddisfazione personale è quel che conta.

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